La Lapponia è uno dei Paesi in cui risulta più probabile fotografare l’Aurora Boreale o, come la chiamano gli inglesi, le Northern Lights.
Prima di partire per questa spedizione abbiamo affrontato un lungo studio e preparazione nei confronti di questo fenomeno e di come fotografarlo. L’Aurora Boreale è un fenomeno generato dall’interazione delle particelle solari (vento solare) con il campo magnetico terrestre. Per questo motivo l’intensità della risultante Aurora non è sempre costante durante l’anno, variando anzi da giorno a giorno e da località a località. Una indicazione della probabile intensità delle Northern Lights è data dagli indici Kp e da altri parametri che sono ben descritti nei siti di previsione dell’intensità come l’Aurora Forecast.
Per prepararci a questo viaggio abbiamo ben valutato le previsioni di questi indici, come pure l’assenza della Luna (Luna nuova o, al massimo, primo quarto) per avere la migliore condizione di buio e dare massimo risalto all’Aurora.
Gli elementi da tenere a mente per fotografare l’Aurora sono bene o male gli stessi che si considerano nella fotografia di un cielo notturno: diaframmi aperti (f2,8 come indicazione), obiettivi veloci, ISO alti ma senza eccedere le caratteristiche della DLSR rischiando di avere troppo rumore nell’immagine (un ISO fra i 2400 e i 3600 è in genere ottimale).
In genere posiziono la macchina su un cavalletto ben stabile con testa a sfera, setto i parametri come sopra, scatto in RAW, compongo l’immagine e cerco il miglior fuoco usando il live-view, ingrandendo una stella o un punto definito all’orizzonte e regolando manualmente il fuoco su di esso.
Entra poi in gioco la scelta dei tempi di esposizione: in genere si lavora in BULB interfacciando un trigger esterno. Io utilizzo da tempo il Pluto Trigger , uno strumento veramente eccezionale con cui mi trovo benissimo sia in fotografia notturna, per scatti artistici e per foto di fulmini o fuochi artificiali. Ti invito a visitarne il sito per apprezzarne davvero tutte le potenzialità.
Se quelle sopra sono indicazioni generali per foto notturne (a cui poi si deve aggiungere molto altro in caso si vogliano fotografare stelle, via lattea o star trails), ora veniamo alla nostra Aurora Boreale.
Con l’Aurora l’approccio fotografico ha delle variazioni non trascurabili.
In primis alle condizioni sopra descritte bisogna aggiungere che per fotografare l’Aurora si devono avere assolutamente cielo terso ed il minor inquinamento luminoso possibile.
In secondo luogo devo darti qualche raccomandazione sull’attrezzatura: se stai scattando come me in Lapponia a gennaio la temperatura notturna sarà di poco inferiore a -30°C. A quelle temperature tutto va in crisi, noi inclusi. Abbigliamento termico, giacche pesanti, pantaloni e calzature adeguate, guanti che scaldino ma ti lascino usare l’attrezzatura sono elementi indispensabili perchè tutto ciò che rimane esposto congela in pochi secondi.
Anche la tua attrezzatura congelerà. Il cavalletto sarà così freddo che non dovrai toccarlo a mano nuda, pena il rischio che la pelle si attacchi al metallo. Le batterie dovranno essere tenute nella giacca, vicino alla tua pelle ed inserite solo pochi istanti prima di scattare. Probabilmente una batteria ti assicurerà qualche minuto di lavoro quindi portane diverse e sempre ben cariche. Anche gli strumenti esterni come il citato Pluto Trigger in questi ambienti hanno tutto il diritto di andare in crisi. Non farci troppo affidamento e impara, solo per queste occasioni, a gestire lo scatto direttamento dalla macchina o da un intervallometro a cavo direttamente attaccato ad essa.
Inoltre devo darti una notizia poco gradevole: spesso vedere un’Aurora ad occhio nudo è assolutamente deludente. Infatti, a meno di non trovarti nel mezzo di un fenomeno potentissimo, ad occhio nudo percepirai poco più che un chiarore grigiastro nel cielo. Ora però lascia che ti dia una seconda notizia, stavolta molto più interessante.
Se non sei un semplice osservatore ma hai una qualsiasi macchina fotografica in mano quel chiarore diventa subito qualcosa che ti rapisce e cattura. Inizia a scattare seguendo al meglio le indicazioni che ti ho dato sopra. Verrai rapito dalla magia appena vedrai comparire sullo schermo della macchina l’Aurora Boreale, le Northern Lights nel pieno del loro tripudio di colori e sfumature.
Potrai provare tempi di posa da 5 a 30 secondi, scoprendo che ognuno di essi ti regalerà una nuova, splendida, singolare opera d’arte fatta per te dalla Natura.
Se poi sei dotato di una torcia frontale a luce rossa (indispensabile nella fotografia notturna) usala per costruire qualche gioco di luce ulteriore.
Inserisci nel quadro degli elementi di completamento, una baita, delle persone, un lago ghiacciato, bilancia bene tutto con qualche ritocco sui livelli di luce, ombra e colore e finalmente avrai lo scatto che hai sempre desiderato.
Un avviso: quello scatto non ti basterà. Quando sarai a casa o nel tuo studio a lavorarci sopra avrai solo voglia di ripartire per inseguire di nuovo quella flebile sfumatura grigiastra nel cielo boreale. Non dire che non ti ho avvisato.