Il primo giorno in Islanda sembrava aver regalato tante soddisfazioni ma l’ineguagliabile spettacolo offerto da quanto si sta per parare davanti ai nostri occhi è senz’altro il culmine di una giornata intensa. Questa Terra inizia ad ammaliare, ad aprire se stessa lasciando che i nostri spiriti possano sentirla, apprezzarla ed iniziare ad amarla…
Nessuna parola per tanta magnificenza, per una terra incisa e disegnata dall’acqua che corre, dal gelo che lascia il posto al verde, che sgretola la roccia, che irrompe come fiume, furioso quando lo si sente urlare da pochi metri, mentre solleva acqua e nebbia, armonioso, quasi mellifluo, quando lo si guarda da lontano, quando lo si ricorda, congelato in uno scatto. Ecco a voi… GULLFOSS, la cascata d’oro.
La giornata non termina, ancora. Altri regali dall’Islanda: un campeggio, una fattoria e una cascata di spettrale fascino, che precipita in un antro fra le rocce. Gljufurarfoss.
Pochi centinaia di metri distante da essa, rimaniamo incantati ai piedi di un’altra cascata di incredibile, delicata bellezza. C’è la ossibilità di avvicinarsi ad essa e di fare capolino nell’antro sopra cui il fiume perde il controllo e salta nel vuoto.
Il fiume Seljalandsá, il Fiume Liquido, cade per circa 60 m da ciò che in altri tempi era una scogliera sull’oceano,
pur distando oggi diversi chilometri dal mare. Lo spettacolo è incredibile, il tramonto rasserena la vista, il cuore palpita quando si ha possibilità di camminare sotto la cascata stessa, girarle dietro, sentire l’acqua pura cadere con potenza al suolo, affrontare la roccia, generare spruzzi di nebbia umida che, pungenti e delicati, arrivano a bagnarti.
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